Maiô para uma sociedade à deriva

Swimsuit for an adrift society

giovedì 28 marzo 2013

Giù il sipario!!!


Serata strana quella di martedì sera...
Ero incerta se scrivere il post...
Mi verrebbe da dire:
"Basta!!! Sipario! Giù il sipario!!!"




Concentrazione difficoltosa.
Non riesco a spolverare il cervello. Ad annebbiare la vista. A rilassare il corpo.
Stasera va così...la volta scorsa era stata perfetta.
Ci illudiamo, a volte, raggiunto un obiettivo, di essere arrivati ad una tappa e con orgoglio pensiamo di non dover più retrocedere. E invece no!
Mi sa che sia tutto un avanti e indietro l'esistenza.

Chiara ci chiede di immaginare un palcoscenico, un teatro pieno.
Il nostro spettacolo, quello nel quale avevamo riposto tutte le nostre aspettive è in scena.
Accade qualche cosa di imprevisto. Il pubblico fischia, ride.
In prima fila, la persona a cui tieni di più al mondo, sta ridendo di te.
E' questa l'emozione che dobbiamo far crescere dentro prima di pronunciare una frase tratta da "Il gabbiano" di Anton Cechov.

"Basta!!! Sipario! Giù il sipario! Scusate, dimenticavo che solo pochi eletti possono scrivere commedie e rappresentarle in scena. Ma andate tutti al diavolo...!!!"

L'esercizio è semplice.
Basta immaginare in platea la persona giusta. La rabbia e lo sconforto escono naturali.
Come esce naturale dalle nostre penne e poi dalle nostre parole, raccontare di un tradimento subito. Non un tradimento d'amore. Anche se, in realtà, sempre d'amore si tratta.
Io scrivo e parlo di un avvenimento che risale a quindici anni fa. Eppure ricordarlo fa ancora un pochino male.
Ognuno di noi ha il suo traditore.
Non si avverte rancore nelle nostre parole, ma trapela che, quando si perdono la fiducia e la stima, raramente si può recuperare un rapporto. In particolare rapporti che hanno perso l'occasione di scambiarsi parole come "scusa", come "perdono".

Il terzo esercizio consiste proprio nello scambiarci parole
Parole che dobbiamo scambiarci tra di noi. Venti teatranti.
Parole di perdono e parole pesanti.
La fase più fastidiosa consiste nel mettersi alle spalle di una persona per dirle:
"Secondo me tu hai dei grossi limiti".
Non è una bella sensazione sentirselo dire. Non è una bella sensazione dirlo. (Anche se esce quella leggera vena di sadismo....) :-) No dai...sto scherzando. Comunque è peggio sentirselo dire. :-)
Fino a che sei essere giudicante non ti rendi conto di esserlo, e non ti rendi conto di quanto può far male un giudizio. Quando miracolosamente diventi essere pensante tutto ciò che è giudizio ti urta profondamente.
Se poi esce dalla bocca di un amico, diventa quasi insopportabile.
Vabbè...dico sempre le stesse cose. :-)

Ricordate il compito? Il tema era l'amore non corrisposto.
Dovevamo cercare una canzone italiana e interpretarla. Siamo veramente geniali e fantasiosi. :-)
Delle performance originalissime. Canzoni di alto livello.
Io ho poi mantenuto la mia scelta.
Minuetto di Mia Martini.
Mi sono seduta. Sul tavolino davanti a me uno specchio e i trucchi.
Ho iniziato a truccarmi lentamente, con cura ma con le mani tremanti. Prima gli occhi, con la matita nera e l'ombretto scuro. Poi la bocca, con il rossetto rosso.
Le mie mani si sono appesantite e insieme a loro si è appesantito il trucco.
Si è appesantito a tal punto da far uscire il rosso dalla linea delle labbra. Da far uscite il nero dagli occhi, il blu dalle palpebre.
Da donna sono diventata maschera, maschera di donna, e infine ho portato le mie mani al viso è ho distrutto tutto ciò che avevo creato. O che lui aveva creato...

Più o meno come in questo video. Che ho scoperto dopo.
Giuro. Ho i testimoni. :-)




Teatranti
Sognatori sorridenti con remote cicatrici.
Buffoni per diletto.
Amanti diversamente sensibili.
Questo il mio riassunto breve della strana serata.

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