Maiô para uma sociedade à deriva

Swimsuit for an adrift society

venerdì 9 novembre 2012

Dalla piscina

Nel caldo caos dell'atrio della piscina tenta di entrare un bimbetto.
8 anni?
La porta appare così pesante...
La madre, dietro di lui, ha sulla spalla sinistra la borsa per la piscina. Nella mano sinistra la sua borsettina. Nella mano destra una gabbia con dentro un gatto. Risultato: non riescono ad aprire la porta.
Con disinvoltura la "signora" grida arrabbiatissima al bimbetto:
"Spingi quella porta e vai dentro che poi ti distruggo".
Con disinvoltura piazza al bimbetto un calcio nel sedere.

Avrei tanto voluto dirle...

Giovane "signora". Lo so, è dura. Il lavoro, la casa, la piscina...Quando i bambini imparavano a nuotare nei fiumi era tutto molto più semplice. Più rischioso ma più semplice.
Le vorrei dare però un umile consiglio.
La prossima volta, faccia portare la borsa al bimbetto, che è già grandino e ce la può fare, e lasci a casa il gatto.
Si metta un velo di lucidalabbra e lasci il ciappo per capelli sul comodino. (Il total look acqua e sapone, alla nostra età, lasciamolo a Kate Moss)
Sappia che non c'è fretta. Che proprio di fianco alla piscina c'è la Coop. Sappia che alla Coop, per i momenti NO, vendono delle bustone che si chiamano 4 salti in padella. Che magari non faranno tanto bene allo stomaco (basta non abusarne), ma a volte possono far bene all'anima e nel caso specifico, al sedere e alla dignità del suo bimbetto.
Quando stasera arriva a casa, dopo cena, prima di caricare la lavastoviglie, si metta davanti allo specchio, si aggiusti il lucidalabbra e provi a sorridere.
E legga una poesia.

(E invece non ho detto niente...e il gatto è rimasto un'ora e venti minuti nella sua gabbia. Nel caldo caos dell'atrio della piscina.)

domenica 4 novembre 2012

Il mercatino delle pulci


Stamattina mi sono svegliata presto.
Presa da un momento di sportività di quelli da cogliere al volo ho deciso di andare a "correre".
(Sono l'antisportiva per eccellenza ma ultimamente ho questo pensiero fisso delle prove di resistenza fisica che mi servirà per quando dovrò fare il giro del mondo.)

Esco di casa con la mia tutina blu e parto. Quasi dimentica della viabilità compromessa dal terremoto.

Ehhhh...è un po' che non si nomina la parolina "terremoto" qua dentro...

Davanti a quello che resta della chiesa del mulino, cioè a cento metri da casa mia, mi fermo. La strada è bloccata. Ovvio. Lo so da mesi. A piedi forse si potrebbe anche passare, ma non mi va.
Pensavo di prendere la ciclabile di via Canalino e ho già sbagliato strada. Non ho voglia di tornare indietro e ho già fame.
Vado al bar.
Di corsetta ma vado al bar.
Allungando un po' il percorso ma vado al bar.

La mia complice barista mi ha tenuto da parte il "fazzoletto alla crema". Attentissima ai miei tempi, mi fa trovare il caffè pronto sul bancone esattamente 5 secondi dopo aver deglutito l'ultimo boccone di pasta. Sono già un po' nervosa.
Un sorso d'acqua...grazie.

Esco dal bar e per non sentirmi troppo "sportiva dei miei stivali" decido di andare al container edicola a comprare il giornale con passo leggermente accellerato.

Dopo trenta metri ho la visione.

Oggi è la prima Domenica del mese. A Sanfe c'è il mercatino.
Ecco che crollano tutti i miei buoni propositi per la giornata.
Mi blocco di nuovo e mi guardo intorno.
Mi sembra un film di Aki Kaurismäki.
Non riesco a cogliere un colore che non sia il grigio.
Alcuni mercanti hanno steso un fazzoletto (grigio) per terra e vi hanno appoggiato sopra la (grigia) mercanzia.
Qualche banchetto (tavolino grigio) sul marciapiede (grigio) di via Mazzini sembra sfidare le case (grigie) "incatenate" sopra di lui, sugli oggetti di cui porta il peso e sulle teste dei venditori.
Altri, i privilegiati, sotto ai portici di via Ferraresi, sembra che vendano oggetti quasi felici. Ma sempre grigi.
Piove. Piano ma piove. Una pioggerella grigia.

L'unica macchia di colore blu nella mia fotografia è un vigile che chiede autorizzazioni.
Almeno è una parvenza di mercatino con le carte in regola.

Vado a comprare il giornale. Voglio leggere immediatamente quello che accade nel mondo. Voglio nausearmi di malapolitica ma fatemi uscire da questo momento di nulla.

Non riesco a capire se è tristezza quella che mi invade o semplicemente una sorta di rassegnazione...
Ma in fondo non ha importanza. C'è poco da filosofeggiare.
Autorizzazione alla tristezza negata.
Almeno quando eravamo nell'immediato post terremoto potevamo sentirci tristi con l'autorizzazione...

Post da cratere.
Inutile e amaro. E grigio. Domani magari ne scrivo uno più allegro.
Fate buoni affari al mercatino delle pulci.
Buona domenica.