Maiô para uma sociedade à deriva

Swimsuit for an adrift society

mercoledì 25 aprile 2012

Il gioco si fa duro

"Continuiamo a crescere, a mutare la nostra forma, ci confrontiamo con alcune debolezze che devono essere corrette, non sempre scegliamo la soluzione migliore... eppure, nonostante tutto, andiamo avanti, sforzandoci di procedere eretti, in modo corretto, cosicché ci sia possibile onorare non le pareti, né le porte o le finestre, ma lo spazio vuoto che esiste dentro, lo spazio in cui adoriamo e veneriamo ciò che abbiamo di più caro e importante." Paulo Coelho

Ho perso il conto...forse è la sesta serata di laboratorio teatrale. Il gioco si sta facendo veramente duro.
Mi trovo già a rimpiangere le prime volte, i compiti, la comprensione dei guru...
...ormai hanno gettato la maschera. Sono davvero spietati. Non ci risparmiano nulla...
Però ragazzi...quando Matteo ha gridato la frase di Federica è stato un colpo al cuore. Stanno diventando un po' i miei idoli i nostri maestri. Devo assolutamente vederli all'opera. Credo siano due grandi attori.
Oggi non mi dilungherò sulla blog-cronaca della serata. Ormai il nostro tempo è sempre più dedicato alla preparazione dello spettacolo. Noi, forse, dovremmo già essere "preparati".
Io non mi sento preparata.
Non posso fare a meno di immaginare il pubblico davanti a me e questo pensiero mi imbarazza. Mi blocca.

Prima era diverso. Con gli emozionattori è diverso.
Non so bene spiegare il perchè. In fin dei conti ci conosciamo pochissimo. Non sappiamo quasi nulla l'uno dell'altro.
Eppure, dentro quel teatro, tra di noi, non c'è aspettativa, non c'è giudizio.
Siamo venti spiriti che si animano solo su quel palcoscenico. Senza passato e senza futuro. Solo puri "esseri". Anime distanti che si avvicinano per una sera alla settimana.
Fuori di lì è già diverso. Lo sento. Fuori di lì cominciano le domande. La conoscenza di quelli che sono i nostri mondi esteriori. Lo so, è normale...ma mi sembra un pochino di rovinare tutto. :-)

p.s. L'attimo fuggente, (il salto dalla tavola) che la volta scorsa mi era tanto piaciuto, ieri sera è stato veramente difficile. Dall'inizio alla fine. Il condizionamento mi ha rapita.
Preferirei mille volte recitare una parte piuttosto che salire su un pulpito per dire qualcosa di personale davanti a persone che mi conoscono. Stravolgerò la mia frase, la renderò incomprensibile. Come alcuni hanno, saggiamente, fatto dall'inizio. (Lo so...vi piaceva molto la mia composizione dal finale shock..:-) ma non la reggo...fisicamente :-)

E ora leggiamoci i pensieri che mi avete inviato...e buona Liberazione...
( aspetto i vostri messaggi..per aggiungerli al post)


Marta                                                                                                                                                                     
Che imbarazzo..non conosco nessuno..abbracciare tutta sta gente?? Questi erano i miei pensieri il primo incontro..ma poi questi volti sconosciuti hanno preso un nome e una personalità: divertenti, interessanti, prendono sul serio ciò che c'è da fare, ma non troppo se stessi..allora anche per me è diventato più facile abbracciare, almeno idealmente, questi "conosciuti"! :)

Beatrice
Federica, la moderata.
Elena, la vera.
Gilda, il generale. :-)
Barbara, la dolce con le palle.
Loria, la Thelma di Scortichino.
Anna Conf , l'emozionatamente pratica.
Anna 2, l'indipendente.
Davide, il piccolo GRANDE.
Daniela Guerz, l'entusiasta.
Daniela B, bellezza piena.
Elisa G, l'allegria.
Elisa P, la ballerina.
Elisa C, sempre nella parte.
Marta, la timida con tanto da dire.
Gaetano, l'impostato. :-)
Nicola, il gigante con cuore di bimbo.
Ambra, la seducente.
Paola. la precisa.
Cristiana, sognatrice presente, porto sicuro. AMICA MIA GRANDE

Anna C.
Era una sera di marzo,
io e due amiche abbiamo deciso già da un mese che parteciperemo a questo corso; un po' per caso e un pò per noia.
Siamo eccitate e anche preoccupate!
E poi si inizia.
Imbarazzo, impaccio e un pensiero del perchè sono capitata qui!
Il nostro è un bel gruppo eterogeneo in tutto e forse è per questo che mi piace! Abbiamo in comune che ci sentiamo tutti protagonisti l'uno per l'altro!
Dopo poco svanisce e rimane la gioia di condividede, vivere, esprimere, scoprire che hai voglia di metterti in gioco.
Mi costa fatica, ma ne vale la pena!
Penso che tutti dovrebbero farlo per imparare a condividere emozioni.
Siamo tre amiche che entrano per la sesta volta in teatro e pensano che si stà facendo dura la faccenda ma che sentono già il vuoto di quando sarà tutto finito!

Elena
ANIME SCIOLTE IN CERCA DI FELICITA'..

Ambra
Quanta voglia di iniziare questo corso! Il teatro mi mancava. Quando si è sul palco paradossalmente cadono tutte le maschere e ci si sente veri. Si impara tanto, sotto queste luci caldissime. Uno dei momenti più belli fino ad ora è stato quando i nostri guru ci hanno fatto rifare, uno alla volta, la parte dell'attimo fuggente. Fuggente un bel nulla, e nemmeno tanto attimo, a dir la verità. Il fatto è che fino a che va sempre tutto bene non c'è pressione, non c'è tensione e non si cresce. Federica non riusciva a gridare. A volte certe cose le abbiamo dentro, ma buttarle fuori con forza è faticoso. Dai, Federica, puoi farcela! Niente, ha bisogno di più carica, ha bisogno di energia. Uno dopo l'altro i più coraggiosi sono saliti sulla cattedra per gridare quel che lei aveva scritto, e quando l'ho vista andare con determinazione verso la sedia, salire decisa e di schianto urlare, sono stata davvero felice. Felice perché il gruppo l'aveva aiutata, felice perché era cresciuta, felice perché si era liberata delle sue paure. Felice perché è stata una lezione. Provaci, provaci di nuovo, non demordere. Ce la farai! E ce l'ha fatta. Finito il suo grido si è alzato un coro di applausi e...quanta emozione ci ha trasmesso in quel momento!


venerdì 20 aprile 2012

"La prima sorsata di birra"


 "È l’unica che conta…le altre, sempre più lunghe, sempre più insignificanti, danno solo un appesantimento tiepido, un’abbondanza sprecata…l’ultima, forse,riacquista, con la delusione di finire, una parvenza di potere…ma la prima sorsata! Comincia ben prima di averla inghiottita…già sulle labbra un oro spumeggiante, frescura amplificata dalla schiuma, poi lentamente sul palato beatitudine velata di amarezza…come sembra lunga, la prima sorsata…la beviamo subito, con un’avidità falsamente istintiva…di fatto, tutto sta scritto: la quantità, nè troppa nè troppo poca che è l’avvio ideale; il benessere immediato sottolineato da un sospiro, uno schioccar della lingua, o un silenzio altrettanto eloquente; la sensazione ingannevole di un piacere che sboccia all’infinito…intanto, già lo sappiamo: abbiamo preso il meglio…riappoggiamo il bicchiere, lo allontaniamo un pò sul sottobbicchiere di materiale assorbente…assaporiamo il colore, finto miele, sole freddo…con tutto un rituale di circospezione e di attesa, vorremmo dominare il miracolo appena avvenuto e già svanito…leggiamo soddisfatti sulla parete del vetro il nome esatto della birra che avevamo chiesto…ma contenente e contenuto possono interrogarsi, rispondersi tra loro, niente si riprodurrà più…ci piacerebbe conservare il segreto dell’oro puro e racchiuderlo in formule…invece, davanti al tavolino bianco chiazzato di sole, l’alchimista geloso salva solo le apparenze e beve sempre più birra con sempre meno gioia…è un piacere amaro: si beve per dimenticare la prima sorsata…"
"La prima sorsata di birra" (e altri piccoli piaceri della vita) è il titolo di un libro che ho letto qualche tempo fa. L'autore è Philippe Delerm.

Con questo post si inaugura la mia nuova etichetta..."La prima sorsata di birra" e, Bikiniamarantoblog inizia a compiere una parte del suo dovere. Saranno brevi post che parleranno di piccole coccole...che rendono la vita più lieve...costumi da bagno (per sentirsi meno nudi).
Informo i lettori che, per chi è sempre "molto vestito" o, nei casi più estremi, "corazzato", questo blog non è indicato.

                                                        Painted from memory 




Per chi, come me, è costretto a fare diversi chilometri per recarsi al lavoro, è indispensabile riempire quei tempi che, altrimenti, dovremmo chiamare "sprecati". E siccome mentre si guida sarebbe vietato distrarsi (che poi dopo tanto tempo che si fa la stessa strada l'auto va da sola e a volte, quando recuperi le funzioni cognitive ti chiedi come hai fatto ad arrivare fin lì) è necessario trovare attività non troppo deconcentranti.
Sono poche...
pensare, ascoltare musica, cantare...(se voi ne conoscete altre fatemi sapere).
Converrete con me che ci sono canzoni che sembrano scritte per viaggiare in auto. Che ti rasserenano l'animo e la guida.
Questa mattina ho trovato un cd che non ascoltavo da molto tempo.
Painted from memory  Elvis Costello whit Burt Bacharach
L'ho infilato...e sono partita.
40 minuti di viaggio...in ogni senso. Bellissimo. La musica. La voce di Elvis Costello. I miei pensieri.
Non stavo andando al lavoro stamattina...ero su una litoranea, costeggiavo il mare.
La mia giornata è iniziata veramente bene. L'ho ascoltato anche al ritorno e credo che per qualche settimana sarà la colonna sonora dei miei viaggi.

(Forse è più da femmina...:-) ma lo consiglio a tutti. Anche se non è il vostro genere musicale. Perchè come dice quel saggio di mio figlio...le orecchie devono essere aperte ad ogni tipo di musica.
Buon ascolto...

mercoledì 18 aprile 2012

La bomba


Concentrazione...fissare un punto...sgombrare la mente...ascoltare il proprio respiro.
Parte piano la musica...ognuno di noi ha una piccola candela in mano.

Siamo in una stazione. Stiamo per partire. Io e la Bea per un lungo viaggio che ci porterà verso la conoscenza. Siamo entusiaste e felici.
Ognuno di noi sta per partire. Ognuno ha la sua meta.
La musica cambia. Diventa paranoia. Avvertiamo un pericolo, come gli animali. Cominciamo a guardarci attorno. A scrutare gli altri con sospetto. Ad agitarci. 
Sta per accadere qualcosa.
Sta per accadere qualcosa.
Sta per accadere qualcosa.
Sta per accadere qualcosa.
Sta per accadere qualcosa.
Silenzio. Boato. Buio.
GRIDO....................................................................................................................................................
Terrore.
Aiuto...Aiuto...
Dobbiamo capire. Dobbiamo vedere. Dobbiamo accendere le candele.
Un po' di luce.
La paura.
Ci sono dei feriti. Anna è ferita. Davide è ferito. No...Davide non può essere ferito, è piccolo. E' indifeso.
Aiuto.
Mettiamo le piccole candele a terra, in cerchio. Noi intorno ad esse.
Non parlate.
Silenzio.
Perchè parlate.
Silenzio. Siamo soli, abbandonati. Abbracciamoci forte. Siamo soli.

Questo è il primo esercizio di questa sera.
Come ha detto Loria, nelle nostre teste, abbiamo pensato, probabilmente tutti, alla bomba che più ci è esplosa vicina. Per luogo e per tempo. Alla strage del 2 Agosto 1980. Alla stazione di Bologna.
Non siamo stati bravi però. I guru ci riprendono. Non siamo stati credibili.
Troppi gesti prima. Troppe parole dopo.
Hanno ragione. L'ho sentito anche io. Si avvertiva la finzione. Ma cosa c'è di più difficile della simulazione della paranoia e del terrore?
Sono due emozioni bruttissime, che anche se ti colgono durante un "viaggio mentale" scacci con tutte le tue forze.
Ci riproveremo.

Bene, cioè...mica tanto...ricomponiamoci. Secondo esercizio.
Al centro del palcoscenico "appare" una sorta di cattedra. (un vecchio tavolo).
I guru ci consegnano un biglietto sul quale dobbiamo scrivere una frase in merito a qualcosa che abbiamo cambiato nella nostra vita. Qualcosa che non avevamo il coraggio o la forza di modificare.
Poi ci sediamo per terra, davanti al tavolo.

La professoressa Gilda sale in cattedra e pronuncia queste parole...


Dopo di lei, uno alla volta, saliamo noi. Ognuno degli emozionattori, in piedi sulla cattedra legge il suo messaggio di cambiamento. E salta.
Momento esaltante. Bellissimo. Penso che salirò sul tavolo della mia cucina tutti i giorni. Dirò qualcosa di liberatorio...e salterò. (E obbligherò i miei figli a farlo. :-)

Terzo esercizio. Il guru Matteo mi chiama in disparte. Dadadadang!!!
Mi chiede, gentilmente, di scrivere in cinque minuti un pensiero di presentazione a nientepopòdimenoche...il signor Cinema.
Mi metto subito al lavoro, coricata su un legno bellissimo e caldissimo che è quello del palco.
(Quanto mi piace scrivere qua sopra, con tutti gli altri attorno, accompagnata dalla musica delle loro voci.)
Non capisco cosa stanno preparando, non ho seguito. Vedo che hanno tutti dei fogli in mano.
Ho finito. La presentazione è pronta. (sono contenta, grazie guru)
Ecco, tocca a me.
Mi metto a lato del palcoscenico. Gli altri iniziano a camminare dietro di me. Vanno avanti e indietro, mantre io leggo ad alta voce ciò che ho scritto.
Ora vedo. Camminano.  Paola, (la concentrata)...si ferma e legge una bellissima frase. Poi gira il foglio sul quale è scritto il titolo del film da cui è tratta. Non mi ricordo esattamente l'ordine ma dopo di lei, a turno, tutti gli emozionattori si fermano e leggono una frase tratta da un film...
Barbara (la dolce)
Marta ( l'intellettuale)
Elena (ruspante genio e follia)
Daniela G. (l'ironica)
Nicola (the bear)
Loria (la rassicurante)
Anna C. (la tecnofobica dal cuore grande)
Elisa P. (la pasionaria)
Federica (profondo spirito mimetizzato)
Anna 2 (l'anarchica)
Elisa C. (la Magnani de noiatri)
Ambra (la morbida)
Davide (il puledro...di razza)
Gilda (la prof. temeraria)
Beatrice (donna in fuga, ma non da me)
Daniela G.2 (l'armonia fatta persona)
Elisa G.3 (la seducente)

...e mancava Gaetano...ma lo cito lo stesso...vediamo Gaetano, il tenebroso come vi sembra?

Alla fine sono tutti fermi. Sparsi sul palcoscenico con il loro cartello tra le mani. I titoli dei film in evidenza.

Che panacea questo laboratorio teatrale. Mi mancherà moltissimo quando sarà finito.
Ieri sera, come avevo promesso, li ho baciati tutti i miei compari d'avventura. Mi piacciono davvero tanto!
Ci stiamo amalgamando...e il saggio si avvicina. :-)))

mercoledì 11 aprile 2012

La danza

HER - "Cristiana!!! Mi hai profondamente deluso questa sera.
Si ok... so già qual'è la giustificazione...fuori da questo teatro c'è un universo pieno di problemi...lo sappiamo tutti...ma questo non ti autorizza a fare ciò che hai fatto!!!"

CRI - "Ma io non ho fatto niente!!!"

HER - "Già, è proprio questo il punto!!! Non hai fatto niente...sei rimasta tutta la serata nella tua caverna. Sei stata egoista. Non hai dato nulla. Sei stata il nulla. Non sei riuscita ad accennare un passo di danza...mi fai ridere.
Ah Ah Ah ...quella che voleva ballare il tango...Sei rimasta praticamente immobile. Dovevi immaginare, calarti nella parte. Nel locale entrava qualcuno che ti doveva notare. Tu hai fatto di tutto per NON farti notare. Cos'è, Berlino ti ha contagiato? Eri freddina stasera."

CRI - "Beh, secondo me avrei fatto più ridere se mi fossi messa a ballare...
...un ballo sensuale...ma per favore...no, non fa per me. Io ballo per scaricarmi, non per mettermi in mostra. Non è la mia strategia, non è il mio genere."

HER - "Non è il tuo genere??? Ma tu pensi di fare un corso di teatro su misura per te??? La prossima volta iscriviti al corso di decoupage!!! Tutto può diventare "il tuo genere".
E poi scusami, anche la telefonata...pessima. Banale.
I guru erano stati chiari. Ricevete una telefonata che destabilizza la vostra vita. Qualcuno, inaspettatamente, vi dice di essersi innamorato di voi. Destabilizza...conosci il significato di questa parola? E smettila di fare la mamma di tutto il mondo. In ogni cosa che fai ci devi infilare quel ruolo."

CRI - "E tu smettila di tormentarmi. Tu mi hai spinto a iscrivermi al corso di teatro e quando ho bisogno di te mi abbandoni. Stasera non c'era neppure la Bea."

HER - "Io non ti abbandono...ma se tu mi schiacci sotto un peso universale...io soffoco. Raddrizza quelle spalle e slaccia i bottoni di quel cappottino.
Forse ho capito qual'è il tuo problema...

giovedì 5 aprile 2012

L'addio, la lettera, il cinema...

L'addio
Siamo sul palcoscenico. Uno di fronte all'altro. Dieci da una parte e dieci dall'altra.
La musica di sottofondo stasera mi piace particolarmente. Lenta ma felice.
Penso che starò bene.
Non faccio in tempo a crogiolarmi in questo pensiero che mi arriva la voce dei guru. Spietati.

Siamo in una stazione dei treni. La persona che abbiamo di fronte sta per partire. Forse non la rivedremo mai più...

(non so... non conosco questa esperienza, non riesco a tirar fuori, dal cassetto dei ricordi, qualche cosa di simile a cui aggrapparmi... mi affido alla fantasia... all'immaginazione)

Mi avvicino a colei che mi sta di fronte. Elena è assolutamente immobile, non accenna un passo.
Sono di fronte a lei...la abbraccio. In un attimo le sue braccia mi avvolgono, mi stringono fortissimo, mi stritolano. E inizia a piangere, in un modo così intenso che non posso fare a meno di piangere anche io.
Ecco, ora siamo davvero due persone che si salutano per l'ultima volta. Consapevoli che difficilmente potranno rivedersi, riabbracciarsi.
La stringo anche io, il momento è veramente molto intenso. Elena continua a piangere, capisco che sta vivendo un qualcosa che ha già provato o che dovrà vivere in futuro.

(questo esercizio mi è costato lo schiacciamento delle costole ma ne è valsa la pena.
Mi ha fatto pensare a quanto NOI, poco conosciamo questa parola: "addio".
A quanto, invece, in un passato non tanto remoto, questa esperienza fosse comune a tanti.
A quando gli uomini partivano per la guerra...mariti, figli, fratelli.
Agli emigranti.)

La lettera.
La lettera è la nostra seconda prova. La lettera di carta, scritta con la penna.
Siamo coinvolti nella lettura di una lettera immaginaria inviataci da una persona a noi cara con la quale non parliamo da tempo. A causa di una lite, di un abbandono, di un malinteso.
Ognuno di noi interpreta la cosa a modo suo. Bravi, bravissimi tutti quanti. Devo dire che ogni volta rimango stupita da uno di noi che non era ancora "uscito"...
Alcuni hanno letto la lettera, alcuni l'hanno commentata, altri l'hanno strappata.
C'è chi ha letto lettere immaginarie più vere che mai...

Il cinema
Sul palcoscenico le sedie sono disposte come al cinema. Ognuno di noi ha il suo ruolo da spettatore. Io e Davidino siamo madre e figlio. Poi c'è Gaetano, l'uomo solo. Gilda con la figlia Anna. Elisa ed Elisa, le amiche morbose. Nicola e Paola, la coppia. E...non mi ricordo più. Tante altre maschere.
Entriamo nel nostro cinema immaginario, chiaccherando, ognuno in base al suo ruolo.
Ci sediamo...silenzio, inizia il film.
I guru dalla platea ci indicano ciò che accade...
Scena esilarante...ridere.
Scena drammattica...piangere.
Di nuovo ridere, di nuovo piangere, ridere, piangere, ridere, piangere....
Al cinema. Vita recitata, vita immaginata, vita sospesa...

(addio-lettera-cinema ...metto insieme queste tre parole e penso...che in qualche modo appartengono al passato.
Siamo inesperti in fatto di addii? Siamo inesperti in fatto di lettere? Siamo inesperti in fatto di eroi, di emozioni?
Emozioni che vadano al di là del "semplice innamorarsi" (o credere di farlo), e di vivere una vita tutto sommato senza difetti, se non quello di essere travagliata, il più delle volte, dai piccoli incidenti che diventano problemi insormontabili......nella nostra testa. Incidenti che spesso diventano tali solo per quella che gli orientali chiamano disattenzione alla vita. Falsi incidenti, incidenti relativi. Relativi a ciò che le nostre paure, le nostre false certezze, le nostre maschere ci fanno percepire.

Donne e uomini, padri e figli, nonni e nipoti, innamorati e amici si sono salutati in una stazione, o davanti a un portone di legno. Con la speranza di rivedersi, con la certezza di abbandonarsi. Anni di lontananza, di lettere, di attese, di rese.
Non le conosciamo più queste realtà. Nel bene e nel male.
Certo, meglio così. 
Gli addii sono terribili, le guerre da cancellare, evitare le sofferenze è umano e sano...:-)
...ma allora perchè andiamo a cercare tutto questo sugli schermi...o nei libri?
Perchè i "capolavori" sono pieni di vite difficili, di tormenti, di addii?
Perchè cerchiamo la vita nei giochi di ruolo o nei teatri? Perchè andiamo a piangere e a ridere al cinema? (so che ci sono gli esseri superiori che non le fanno queste cose :-)
Non lo so. Non riesco a darmi delle risposte. Non riesco a definire il "giusto mezzo" in tutto questo. Nel caos di quello che ci può accadere nella vita però dobbiamo essere preparati, pronti a gestire, a volte a sopportare e a risolvere...e se non c'è soluzione, ad accettare...
... penso che possiamo guardare tutti i film che siano stati girati e leggere tutti i libri che siano stati scritti...ma la vera saggezza e il vero saper vivere non potranno mai appartenerci se il mondo non lo assaporiamo con le nostre labbra, se la luna non ci accarezzerà la pelle, se il sole non ci graffierà il volto, se un addio non ci spezzerà il cuore.
Se una lettera non ci scatenerà un sorriso.
(mi sto esaltando :-)
L'uomo è troppo duro per la vita...o la vita è toppo dura per l'uomo???? :-)
Posso dire "minchia"?...in che tunnel mi sono infilata stasera...c'è chi mi comprende???? o come dice la Bea...
"Questo corso di teatro farà male a qualcuno!!!" :-)

Dai, concludo...sennò c'è chi mi dice che scrivo post troppo lunghi. (e pesanti, il mal di testa oggi non mi abbandona)

Mi sa che i guru cominciano a disegnare le prime linee del saggio finale.
Ci hanno fatto rifare alcune cose...
...monologhi degni di nota. (bravissime Marta e Ambra)
Performance da brivido...complimenti a Elisa P. & Company per le "rose rosse".
E...EVVIVA...ci hanno fatto rifare quella del "telo rosso". Sono contentissima!!!

Domani parto per Berlino. Buona Pasqua a tutti. In particolare a quelli in altalena.
(Davide ti prometto che la prossima volta ti compro i pop corn :-)

domenica 1 aprile 2012

Affidabile!!!

Il Blog Affidabile
            

A quanto pare sono stata "nominata" e, siccome non credo di essere in grado di ricostruire una perfetta sintesi del perchè e del percome, farò un copia e incolla del post dell'amico Marco Siena, del blog "Prima di Svanire", modificando semplicemente i nomi...
...(e già questo la dice lunga sul fatto che...il blog è affidabile ma la blogger un po' meno :-)

Bella sorpresa quella di ieri, fattami dall’amico Marco Siena del blog Prima di Svanire. Mi ha assegnato il premio Sito Affidabile, che a sua volta ha ricevuto da un blogger suo amico. Un’iniziativa che a prima vista può sembrare un semplice meme, ma che in realtà permette di condividere siti e blog, autocertificandone la validità e l’affidabilità, in termini di contenuti e di serietà nel curarli. Ringrazio ancora Marco per avermi scelto tra i magnifici 5 che compongono la rosa di blog da premiare.
Come si distingue un Blog Affidabile? Per alcuni semplici ma importanti regole:
1) E’ aggiornato regolarmente
2) Mostra la passione autentica del blogger per l’argomento di cui scrive
3) Favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori
4) Offre contenuti ed informazioni utili e originali
5) Non è infarcito di troppa pubblicità
Cosa deve fare chi riceve il Premio ? Ecco come procedere:
A) Se ricevi il premio, scrivi un post sul tuo blog ringraziando il sito/blog che ti ha nominato con un link ed inserisci dove preferisci sul tuo sito/blog il distintivo de “Il Blog Affidabile” che trovi in questa pagina. Spiega inoltre brevemente quando e perché hai deciso di aprire il tuo blog. B) Nello stesso post segnala altri 5 siti/blog che a tuo giudizio sono meritevoli di menzione. Ricordarti di far precedere l’elenco dei blog che hai scelto da questa dichiarazione solenne:
Dichiaro che i blog seguenti da me scelti rispettano le 5 regole del Premio “Il Blog Affidabile” disponibili a questa pagina http://www.gliaffidabili.it/a/altro/il-premio-il-blog-affidabile . Sono pertanto una risorsa utile per gli utenti della Rete e meritevoli di essere conosciuti da un pubblico più ampio“.
Se conosci più di 5 blog meritevoli di ricevere il distintivo del blog affidabile consigliaceli e li terremo in considerazione per il premio.
C) Fai sapere ai blog/siti che hai scelto che sono stati premiati inviando loro un link a questa pagina se vogliono saperne di più sul Premio e sul suo funzionamento.
Bene e ora, premi!
Dichiaro che i blog seguenti da me scelti rispettano le 5 regole del Premio “Il Blog Affidabile” disponibili a questa pagina http://www.gliaffidabili.it/a/altro/il-premio-il-blog-affidabile . Sono pertanto una risorsa utile per gli utenti della Rete e meritevoli di essere conosciuti da un pubblico più ampio“.
http://primadisvanire.it
http://ilmiogirodelmondoconbraulio.blogspot.it
http://www.minimarketing.it/
http://vitedicarta.blogspot.it/
http://unmorbidocuscino.wordpress.com

Adesso mi sa che mi tocca spiegare come e perchè è nato Bikiniamarantoblog.
In realtà, è sì nato, ma sta ancora muovendo i primi passi.
Ha sostituito il mio ex blog her.etico, che ormai aveva concluso il suo percorso.
E' nato perchè la "bloggerite" dà dipendenza e dopo due mesi di pausa...non ce la facevo più.
Bikiniamaranto non è ancora in grado di fare ciò per cui è nato. Per il momento si esercita raccontando le serate del corso di teatro che sto frequentando. Ma appena sarò pronta ( gli dèi me lo comunicheranno concedendomi più tempo e spensieratezza :-) inizierò a "fare sul serio".

Detto questo vi saluto, augurandomi che questa iniziativa si allarghi a dismisura! Buona lettura!

Grazie Marco! (per la "nomination" e per avermi concesso telepaticamente di copiarti il post :-)
Spero di aver fatto tutto bene...
...metto anche una canzoncina in tema...come è nel mio stile...